ANALOGICO e DIGITALE, l’eterna sfida
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Aprile 23, 2023L’energia non si crea, può solo cambiare forma, e l’amplificazione, in hi-fi come altrove, è solo un effetto apparente, è ciò che percepiamo quando lo utilizziamo.
Ma come funziona davvero ?
Quello che comunemente chiamiamo amplificatore è in realtà un modulatore: applichiamo un piccolo segnale in ingresso e lo ritroviamo in uscita “amplificato”, cioè aumentato in una delle sue componenti (amplificatore di tensione o di corrente), o in entrambe (amplificatore di potenza).
Ciò che avviene nella realtà è che il segnale di ingresso non fa altro che modulare l’energia fornita dall’alimentatore: la tensione e la corrente di alimentazione vengono cioè modificate dal segnale di ingresso, ottenendo in uscita un segnale più ampio e più o meno fedele a quello originale in funzione della qualità della MODULAZIONE effettuata e della capacità dell’ALIMENTATORE di erogare in ogni istante l’energia richiesta dal modulatore.
L’alimentatore fornisce quindi tutta l’energia necessaria, che viene modulata dal segnale in ingresso e trasferita sul carico. Ciò che troviamo in uscita all’amplificatore, dal punto di vista quantitativo, non è che il prodotto del segnale di ingresso e del rapporto di amplificazione (guadagno), mentre dal punto di vista qualitativo, è la combinazione di 3 elementi: la qualità del segnale in ingresso, legata alla sorgente, la qualità della modulazione, che dipende dalla soluzione circuitale e dai componenti utilizzati, e la qualità dell’alimentazione. Il risultato finale è costituito dal prodotto di queste 3 componenti, ognuna delle quali appare ugualmente decisiva.
L’importanza dell’ALIMENTAZIONE in un sistema di qualità
L’ALIMENTATORE è la fonte di ENERGIA di un amplificatore, che senza di esso non può funzionare.
Oltre al dimensionamento quantitativo necessario a garantire il funzionamento stesso dell’amplificatore, occorre considerare gli aspetti qualitativi dell’alimentatore, che dipendono da una molteplicità di fattori tra cui la velocità e la precisione con cui fornisce energia al circuito, la sensibilità ai disturbi della rete elettrica a monte, e il livello del rumore generato al suo interno e che si trasferisce inevitabilmente a valle.
Un alimentatore di classe high-end deve essere in grado di fornire in ogni istante l’esatta quantità di energia richiesta dall’amplificatore, senza costituire mai un limite né tantomeno essere fonte di disturbo, di rumore o di distorsione.
Potremmo dire, in sintesi, che nessun amplificatore può “suonare” meglio del proprio alimentatore.