L’AMPLIFICAZIONE: effetto apparente
Gennaio 9, 2023La controreazione, o negative feedback, è una tecnica comunemente utilizzata nella maggior parte dei sistemi, non solo audio. In termini generali consiste nel prelevare una parte del segnale di uscita e riportarlo all’ingresso del dispositivo in opposizione di fase.
L’utilizzo della controreazione in campo audio può avere diversi obiettivi, come quello di garantire maggiore stabilità, di ridurre la distorsione, o di aumentare la banda passante.
Oltre a questo tipo di controreazione, di tipo esclusivamente elettrico, esistono altre forme di feedback, ad esempio quello acustico, con il tipico effetto Larsen che tutti abbiamo sperimentato (il classico “microfono che fischia”).
Esiste tuttavia una forma di feedback meno noto e molto sottovalutato, probabilmente perchè non intuitivo e difficilmente misurabile.
Si tratta del FEEDBACK di Alimentazione.
Di cosa si tratta e come agisce ?
Occorre innanzitutto considerare che l’impedenza della linea di alimentazione è bassa ma non nulla, e aumenta proporzionalmente con la frequenza a causa delle componenti reattive. Questo determina variazioni di tensione proporzionali alla corrente assorbita dal nostro sistema. La corrente non è costante, ma varia in relazione al segnale musicale. La conseguenza immediata è che la tensione presente sulla multipresa che tipicamente alimenta il nostro impianto varia in funzione del messaggio riprodotto.
Guardando ora il nostro sistema da questo punto di osservazione vediamo che le elettroniche si differenziano tra loro: quelle che operano a livello di segnale (pre phono, streamer, lettore CD, convertitore D/A, preamplificatore) hanno assorbimenti molto bassi e solitamente costanti, mentre i finali di potenza hanno assorbimenti superiori di diversi ordini di grandezza, e sempre correlati al segnale musicale.
Questi assorbimenti “correlati” vengono “visti” dalla rete di alimentazione, che come sappiamo ha una resistenza non nulla e un’impedenza che cresce con la frequenza, e generano una variazione di tensione che ritroviamo intatta su tutti gli stadi primari delle elettroniche di segnale, da qui sui secondari e negli stadi attivi, e infine sul segnale.
Di fatto abbiamo un vero e proprio feedback: il segnale di uscita del finale di potenza viene riportato, in modo indiretto, all’interno degli altri componenti del nostro sistema.
Se è vero che il feedback negativo presente nelle elettroniche è desiderato, previsto e controllato ai fini del loro funzionamento ottimale, nel caso del feedback di alimentazione gli effetti riguardano l’intero sistema, e non sono nè desiderati, nè prevedibili, nè controllabili a priori.
Questo tipo di feedback è evidentemente di natura complessa, e di fatto imprevedibile negli effetti, i quali dipendono dalla sommatoria di tutte le interferenze prodotte dai singoli componenti e da come queste interferenze interagiscono con le circuitazioni attive presenti all’interno di ciascuno.
Infatti lo stesso tipo di interferenza, anche se meno marcata, avviene tra le alimentazioni delle elettroniche di segnale: ogni alimentatore produce sul proprio primario una certa quantità di rumore elettrico.
Il Feedback di Alimentazione è a tutti gli effetti una fonte di inquinamento, che si distribuisce su tutto lo spettro udibile e oltre.
I sistemi di filtraggio presenti degli alimentatori delle elettroniche sono progettati per eliminare la componente alternata della frequenza di rete (50/60Hz), ma sono solitamente meno efficaci alle frequenze superiori e sui disturbi di modo comune.
La conseguenza è che buona parte di questo inquinamento non viene assorbito dalla rete, entra nei circuiti attivi e interferisce con il segnale musicale, causando distorsione armonica, compressione dinamica, perdita di dettaglio per mascheramento, fatica di ascolto e mancanza di naturalezza.
La soluzione più efficace è eliminare questo inquinamento nel punto esatto dal quale tutte le elettroniche attingono l’energia necessaria. Questo punto è anche quello in cui risulta maggiormente efficace l’eliminazione dei disturbi provenienti dalla rete esterna, ed è costituito dalla multipresa, che rappresenta il centro-stella di alimentazione.
I nostri filtri di tipo parallelo sono progettati per ridurre fortemente, fino ad annullarli, gli effetti negativi del feedback di alimentazione, evitando gli effetti collaterali tipici dei filtri di tipo serie.
Il nostro filtro Black Hole nasce per essere molto efficace e al contempo di facile inserimento: è sufficiente inserirlo direttamente in una delle prese disponibili.
Una soluzione ancora più efficace è rappresentata dal Dynamics Extender e dalla nuova serie Materik.
I filtri Apotema Audio sono progettati per gestire correttamente sia i disturbi auto-indotti sia quelli provenienti dalla rete esterna, nelle loro specifiche caratteristiche di intensità, frequenza e durata.
Pur differenti per ampiezza e profondità di intervento, condividono tutti lo stesso principio: l’utilizzo di una rete di celle diversificate, ciascuna dedicata ad uno scopo preciso ed unico. L’abbinamento ottimale delle celle, per numerosità e tipologia, è la chiave per l’ottenimento delle elevate prestazioni riscontrabili nell’utilizzo dei prodotti Apotema Audio.